Patologie d' interessere odontoiatrico e prevenzione
L’incidenza di patologie di interesse odontoiatrico, in età adulta, nonostante gli indubbi miglioramenti ottenuti in termini di salute generale, permane elevata.
È importante, pertanto, promuovere e favorire programmi di prevenzione e cura delle patologie più diffuse della bocca: carie, malattia parodontale, neoplasie, al fine anche di evitare l’insorgenza di situazioni cliniche quali l’edentulismo che comporta invalidanti menomazioni psico-fisiche con conseguente impegno di cospicue risorse finanziarie, personali e collettive, per la terapia riabilitativa.
Ben conosciuta e l’eziologia, la patogenesi, l’evoluzione delle patologie di cui sopra ed il fatto che la prevenzione rappresenta una misura fondamentale in termini di efficacia e favorevole rapporto costo-benefici.
Inoltre, in considerazione del fatto che diversi fattori di rischio per le malattie del cavo orale (batteri, dieta non adeguata, fumo, abitudini di vita scorretti) sono comuni ad altre malattie cronico-degenerative, qualsiasi misura di prevenzione messa in atto va considerata come misura più ampia di promozione della salute globale dell’individuo.
La promozione di azioni di prevenzione delle malattie orali e particolarmente necessaria ed opportuna anche in considerazione del ruolo oggettivamente Iimitato che il nostro Servizio Sanitario Nazionale, ad oggi, svolge per l’odontoiatria.
Appare, quindi, chiara la necessità di promuovere interventi preventivi. In quest’ottica, pertanto, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha promosso l’elaborazione del presente documento al fine di fornire indicazioni univoche, condivise e basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili a tutt’oggi.
In conformità a criteri di prevalenza delle patologie e della rilevanza del problema sanitario che esse rappresentano, particolare attenzione é stata posta ai seguenti argomenti:
- Prevenzione delle patologie dei tessuti duri dentari;
- Prevenzione della malattia parodontale;
- Prevenzione dell’edentulia;
- Prevenzione dei tumori maligni del cavo orale.
La patologia cariosa
La patologia cariosa è una malattia infettiva a carattere cronico-degenerative, trasmissibile, ad eziologia multifattoriale, che interessa i tessuti duri dentali determinandone la distruzione. Rappresenta ancora oggi una delle patologie più diffuse nella popolazione.
Secondo il diagramma proposto da Keyes nel 1962, e, tuttora, ritenuto valido, affinché si sviluppi un processo carioso, sono necessari tre fattori di rischio fondamentali:
- La presenza di una flora batterica cariogena;
- Una dieta ricca di carboidrati fermentabili;
- Le ridotte difese dell’ospite.
I Batteri
Nel cavo orale sono presenti centinaia di specie microbiche per lo più normali commensali. Almeno 20 specie batteriche hanno la capacità di produrre acidi deboli; il batterio più importante nell’eziopatogenesi della carie è lo Streptococcus mutans, anche se nelle lesioni cariose si possono rinvenire altri germi cariogeni, tra cui altri streptococchi (S. oralis, sanguis, mitis), lattobacilli e actinomiceti.
Le proprietà principali di questi microrganismi sono: l’adesività, la capacita di favorire la fermentazione di alcuni carboidrati assunti con la dieta (max. saccarosio, glucosio, fruttosio e lattosio), la capacità di sintesi di polisaccaridi intra ed extracellulari e la facilita di crescita in ambiente acido.
I Carboidrati
La fermentazione dei carboidrati da parte dei batteri cariogeni comporta la formazione di metaboliti acidi che portano alla demineralizzazione della componente inorganica dello smalto (inizialmente reversibile) e della dentina; successivamente, per la produzione di enzimi proteolitici (esaminopeptidasi) si ha la disgregazione della componente organica dei tessuti sopra citati.
La Dieta
Numerosi studi clinico-epidemiologici hanno messo in relazione il consumo di zuccheri fermentabili con l’alta incidenza della carie. Gli zuccheri dotati di cariogenicità sono il saccarosio, il glucosio, il maltosio, il lattosio, il fruttosio (Karjalainen, 2007).
L’elemento più importante nella genesi della patologia è la frequenza con cui i carboidrati vengono assunti, e non la dose complessivamente assunta.
L'Ospite
Le variabili relative all'ospite riguardano essenzialmente la saliva. La saliva esercita un'importante azione protettiva, grazie ai sistemi tampone che agiscono innalzando il valore del pH, quando questo scende sotto la soglia di rischio per la
demineralizzazione.
La saliva è, inoltre, fornita di sistemi antimicrobici (lisozima, perossidasi) e immunitari (ghiandole secretorie) che agiscono sinergicarnente nel controllo della flora cariogena.
Fattori di rischio aggiuntivi
Le condizioni socio-economiche ed ambientali giocano un ruolo importante sullo sviluppo della patologia cariosa, influenzando anche le abitudini correlate alla salute orale, quali l’igiene orale personale e l’igiene alimentare.
Le perdite di tessuto dentale da cause diverse dalla carie, da traumi e/o da difetti di sviluppo vengono indicate con il termine di Usura dentale. Più precisamente tale definizione indica, comunemente, i processi combinati di erosione,
attrito e abrasione.
L’erosione consiste nella perdita progressiva della superficie dentaria e si manifesta quale conseguenza di un processo chimico; è, infatti, provocata, dall’esposizione continua a sostanze acide di origine intrinseca (succhi gastrici legati a malattia da reflusso e a disordini alimentari psicologici) o estrinseca (sostanze alimentari quali acido citrico, acido acetico,
acido carbonico).
Fattori importanti che contribuiscono all’erosione sono la ridotta secrezione salivare e la riduzione dei livelli di calcio e fosforo; importante, inoltre, è la diminuita capacità tampone della saliva. L’erosione dovuta agli acidi della dieta e responsabile di cambiamenti, specialmente, a livello dello smalto; i succhi gastrici, invece, in una fase iniziale erodono lo smalto, poi coinvolgono nel processo distruttivo la dentina specialmente in corrispondenza delle cuspidi dei denti posteriori 0 dei margini incisali dei denti anteriori.
L’abrasione dentale è la conseguenza della frizione di oggetti estranei che ripetutamente e, nel tempo, vengono, in maniera scorretta, a contatto con uno più elementi dentari. Le cause più tipiche di abrasione sono le scorrette manovre di spazzolamento, a volte, associate all’uti1izzo di dentifrici particolarmente abrasivi, il bolo alimentare, la frizione continua dei denti tra di loro, tipica in caso di parafunzioni o bruxismo.
In particolari situazioni di stress, in special modo, a livello della regione cervicale dei denti, é possibile la perdita micro strutturale di sostanza dentale. Tale condizione viene indicata con il nome di abfraction.
Questo tipo di lesione si ha per un fenomeno di flessione che determina la rottura del sottile strato di smalto e l’insorgenza di microfratture a carico del cemento e della dentina; pub essere la conseguenza della masticazione e/o delle forze del carico occlusale (interferenze occlusali, pre-contatti, bruxismo). Comunque, i meccanismi esatti con cui si instaurano tali
lesioni, ad oggi non sono ancora noti.
In generale, la causa più comune dell’usura dentale è l’erosione da sola o in associazione con attrito e abrasione. Il fattore eziologico principale e maggiormente deleterio è il rigurgito di acidi gastrici presente specialmente in caso di
reflusso gastro-esofageo e nei disordini alimentari quali l’anoressia e la bulimia nervosa.
I livelli di usura dentale subiscono un incremento con l’aumentare dell’età, l'appartenenza al sesso maschile e la presenza di parafunzioni e bruxismo.
Dal punto di vista epidemiologico, la prevalenza delle perdite di tessuti duri dentali non è nota anche in relazione alla diversa terminologia usata per definire tale quadro clinico e ai diversi parametri che si usano per misurare l’usura stessa. Allo stesso modo sono differenti e complessi i metodi per monitorare la gravita e la progressione dell’usura.