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Malattia parodontale o parodontite

Malattia parodontale o parodontite

La malattia parodontale è una patologia cronica del “sistema parodontale” caratterizzata da infiammazione gengivale, formazione di tasche parodontali, mobilità dentaria, riassorbimento dell'osso alveolare con perdita, negli stadi più avanzati, degli elementi dentari.

La malattia parodontale rappresenta un problema di salute globale che colpisce la maggior parte della popolazione adulta dopo i 35-40 anni di età.

Inizia con un gengivite in gioventù che, se non curata, degenera, fino ad arrivare alla parodontite progressiva e distruttiva; il primo Consensus dell’European Workshop on Periodontology, infatti, ha stabilito che la parodontite é sempre preceduta dalla gengivite; la prevenzione della gengivite, pertanto, consente un’efficace opera di prevenzione della parodontite.

La gengivite è una patologia infiammatoria dei tessuti molli di sostegno dei denti (gengiva marginale); si manifesta con sanguinamento spontaneo e/o al sondaggio, ipertrofia gengivale, edema, assenza di tasca parodontale; riconosce un’eziologia multifattoriale soprattutto batterica con l’interazione di tre cofattori principali: suscettibilità dell’ospite, fattori ambientali e comportamentali.

La gengivite, se trattata, è reversibile, la parodontite (ad insorgenza precoce aggressiva, delI’aduIto cronica, necrotizzante), invece, si manifesta con perdita radiografica di osso in presenza di perdita di attacco al sondaggio; segno patognomonico é la tasca parodontale; insorge quando il processo degenerative supera l’attacco connettivale dell’elemento dentario. La distruzione delle strutture di sostegno del dente é il risultato dell’inefficace azione dei sistemi di difesa dell'ospite in risposta all’accumul0 della placca microbica.

Questo processo patogeno e diverso per estensione e gravità da individuo ad individuo ed all’interno dello stesso individuo.

Nel corso degli anni molti studi epidemiologici si sono focalizzati sulla prevalenza della malattia parodontale; secondo questi studi la percentuale di individui con un parodonto sano (assenza di infiammazione e profondità di sondaggio non superiore a 4 mm) diminuisce con l’aumentare dell’età e non rappresenta più del 10% della popolazione adulta.

I dati epidemiologici relativi alla prevalenza della malattia parodontale variano in misura considerevole da studio a studio. In Europa e nel Nord America sono stati riportati tassi di prevalenza della gengivite che oscillano dal 70 al 95% negli adulti.

Studi piu recenti hanno evidenziato una modificazione nei tassi di prevalenza con valori di gengivite compresi tra il 40 e il 50% negli adulti (Oliver et al., 1998). 

I valori di prevalenza della malattia parodontale nella popolazione italiana sono molto alti (circa 60%). La prevalenza di forme gravi 0 avanzate é elevata (10-14%) e aumenta drasticamente nelle fasce di età a partire da 35-44 anni.

Fattori di rischio per la malattia parodontale placca batterica

La colonizzazione delle superfici dentali da parte dei batteri è riconosciuta come il fattore eziologico principale per lo sviluppo della malattia parodontale; si è calcolato che 1 mm di placca dentale, del peso di 1 mg, contiene più di 200 milioni di cellule batteriche. Nel 1965 venne dimostrato che in soggetti con gengiva sana, in assenza di qualunque forma di igiene orale, si sviluppavano segni clinici di gengivite nell’arco di due/tre settimane per accumulo di placca dentale e che il ripristino di corrette abitudini di igiene orale ristabiliva 10 stato di salute in una settimana.

Gli agenti patogeni più frequentemente coinvolti nella malattia parodontale sono: actinobacillus actinomycetencomitans, porphyromonas gingivalis, bacteroides forsythus, prevotella intermedia, fusobacterium nucleatum, eikenella corrodens, spirochete.

Fattori genetici e familiari

Studi effettuati su gemelli omozigoti hanno evidenziato che l’ereditarietà gioca un ruolo importante in almeno la metà dei pazienti affetti da malattia parodontale.

I fattori ereditari interessati sono solitamente difetti minori della risposta immune e contribuiscono a spiegare perché i figli di genitori affetti da malattia parodontale sono 12 volte più a rischio di essere sensibili all’azione di batteri parododontopatici.

I batteri responsabili della malattia parodontale si trasmettono per via orale. Per questo motivo l’American Academy of Periodontology raccomanda di sottoporre a visita parodontale accurata tutti i membri della famiglia se uno di loro é affetto.

Tartaro

La presenza di placca batterica mineralizzata, specie sottogengivale, impedisce un’adeguata rimozione della placca maggiormente patogena e impedisce ai pazienti di attuare un adeguato controllo della stessa. Il tartaro rappresenta il fattore più importante nella ritenzione della placca e, pertanto, facilita tutti i processi infiammatori che comportano anche la produzione di tossine coinvolte nell’ins0rgenza della parodontite.

Fumo

Diversi studi longitudinali confermano che il fumo é il primo fattore di rischio ambientale per malattia parodontale. Più si fuma maggiore é il rischio di sviluppare la malattia, per di piu in forma grave. Il fumo é in grado di causare recessions gengivale e riassorbimento osseo anche in assenza di malattia parodontale.

Patologie sistemiche

Il diabete insulino dipendente, la sindrome di Down, l’artrite reumatoide, l’infezione da HIV sono patologie che rendono l’individuo più suscettibile alla malattia parodontale. La stessa maggiore suscettibilità può essere anche causata dall’utilizzo di taluni farmaci come gli steroidi, le ciclosporine, i contraccettivi orali, i calcio antagonisti, etc.

La malattia parodontale, responsabile di una situazione di infiammazione cronica con rilascio i mediatori infiammatori in circolo, rappresenta, inoltre, un fattore di rischio per le cardiopatie coronariche, il diabete, il parto pre-termine e la nascita di neonati di basso peso rispetto all’età gestazionale.

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