Fluoroprofilassi - Il fluoro nella prevenzione della carie dentaria
La fluoroprofilassi consiste nella prevenzione della carie dentaria attraverso l'utilizzo del fluoro
La costante presenza di adeguate concentrazioni di fluoro nel cavo orale riduce significativamente il rischio di carie.
Il fluoro agisce:
- Rinforzando la struttura cristallina dello smalto con la formazione di fluoro apatite;
- Favorendo la remineralizzazione dello smalto demineralizzato;
- Svolgendo un effetto antimicrobico, soprattutto su Streptococcus mutans, in modo da diminuire la capacità di adesione ai tessuti orali ed i tempi di moltiplicazione.
La fluoroprofilassi, intesa come prevenzione della carie attraverso l’utilizzo del fluoro, rappresenta la pietra miliare della prevenzione della carie ed è necessaria in tutti gli individui. Può essere effettuata per via sistemica e per via topica e, pertanto, negli anni sono stati sviluppati diversi mezzi di somministrazione del fluoro, ognuno dei quali con diverse concentrazioni, frequenze di uso e posologie (acqua fluorata, latte, sale, compresse, gocce, dentifrici, gel, vernici, ecc).
La somministrazione del fluoro, attualmente, non è raccomandabile in gravidanza in quanto non trova adeguato supporto dalle evidenze scientifiche disponibili, mentre relativamente alla metodica di somministrazione ed alla posologia è buona norma far riferimento al documento “Linee guida nazionale per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva” e successive revisioni. In definitiva, sarà compito dell’odontoiatria prescrivere, valutando caso per caso, il mezzo di somministrazione più idoneo così come a concentrazione di fluoro da utilizzare, il tutto dopo attenta considerazione del rischio microbiologico effettuato con le tecniche adeguate.
Sigillatura dei solchi e fossette
La sigillatura dei solchi e delle fossette della superficie occlusale degli elementi dentari è una metodica di prevenzione della carie conosciuta ed applicata in tutto il mondo ormai da molti decenni.
La metodica consiste nella chiusura meccanica delle irregolarità dello smalto dentario presenti principalmente sulla porzione masticante dei molari, dei premolari e, in alcuni casi, sulla superficie palatale dei denti anteriori, il tutto per impedire la colonizzazione batterica dei solchi e delle fessure.
Nei bambini e ragazzi di età compresa fra 5 e 17 anni, più dell’80% delle lesioni cariose si manifesta nelle irregolarità dello smalto sulla superficie masticante, il 74% dei solchi dei molari permanenti trattati con questa metodica preventiva si mantiene sano a distanza di circa 15 anni.
- La sigillatura è particolarmente indicata per i primi molari permanenti. Questi elementi dentari, infatti, occupano una posizione piuttosto arretrata nel cavo orale dei soggetti di 6-7 anni e, quindi, non sono facilmente raggiungibili dalle setole dello spazzolino;
- L’efficacia delle sigillature nel prevenire la carie è massima, se queste vengono applicate subito dopo l’eruzione del dente definitivo (nel caso dei primi molari permanenti il momento ideale per la sigillatura è tra il sesto e il settimo anno), per la maggior suscettibilità alla malattia del dente appena erotto, suscettibilità questa che persiste per i primi due anni circa. La sigillatura è permanente sul dente per alcuni anni e non necessita di rimozione, ma si consuma nel tempo. Qualora venisse persa prima dei due anni, va ripristinata;
- L’esecuzione di ameloplastica, prima della sigillatura, può migliorare la ritenzione del sigillante, senza tuttavia migliorare l’efficacia della procedura preventiva;
- L’applicazione di fluoro eseguita prima della sigillatura non sembra influenzare negativamente la forza d’adesione;
- L’isolamento del campo operatorio risulta avere un ruolo chiave per il successo clinico della sigillatura. La contaminazione della saliva determina una riduzione della forza di adesione del sigillante allo smalto;
- Durante le fasi operative è essenziale seguire scrupolosamente le indicazioni stabilite dalle singole aziende produttrici del sigillante utilizzato;
- Una corretta diagnosi permette di evidenziare possibili controindicazioni alle sigillature: solchi pigmentati per i quali la terapia prevede la sigillatura associata ad ameloplastica e lesioni cariosa minimali per le quali sono indicati restauri minimamente invasivi.