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Il dolore provocato dalla carie dentale

Cosa accade quando la carie dentale viene trascurata e raggiunge il massimo del deterioramento

Il dolore provocato dalla carie dentale

Sono molti in pazienti che, nel corso della loro vita, hanno conosciuto questo "dolore". Per comprendere meglio cos'è la carie dentale e cosa accade al dente quando si "infetta", è bene partire illustrando l'anatomia fisiologica del dente.

Ogni dente è formato da uno strato superficiale estremamente sottile e da una sostanza minerale proteica, detta "dentina": il cuore del dente, la struttura interna, è la "polpa", ovvero quello che comunemente siamo soliti definire "nervo", formato da tessuti indispensabili durante la fase di creazione del dente e poi, nel resto della vita, utili alla preservazione dell'equilibrio del dente e delle sue numerose funzioni.

La carie dentale può colpire soltanto lo smalto oppure raggiungere in profondità la dentina, arrivando ad attaccare anche la polpa. In genere sono due i fattori che determinano il formarsi della carie: un eccesso di zuccheri provenienti dalla alimentazione e la placca batterica, quando non viene rimossa adeguatamente. Nei pazienti di giovane età, ed in particolare nei denti da latte, le scorrettezze alimentari hanno un peso maggiore addirittura maggiore dell'igiene orale nel determinare la carie dentale. Nell'individuo adulo, invece, le "colpe" possono essere egualmente distribuite.

Quali sono i sintomi che avverte un paziente affetto da carie

Possiamo genericamente dividere gli stadi della carie dentale in quattro fasi

  1. Carie superficiale dello smalto, che, in genere, non dà nessun tipo di sintomo. La sua "visibilità" non è facilmente riconoscibile dai pazienti, ma può essere percepita solo dal dentista con strumenti appositi, quali il laser diagnostico;
  2. Carie che interessa smalto e dentina, che non produce sintomi particolarmente dolorosi, ad eccezione di una certa sensibilità al freddo e alle sostanze zuccherine o acide introdotte con il cibo, o avvertita durante la masticazione. In questo stadio occorre fare distinzione fra una leggera infiammazione delle gengive e la carie dentale, perchè spesso presentano gli stessi sintomi. In genere, in questa fase, i disturbi provocati da questa carie non si estendono oltre al dente interessato e raramente si presenta spontaneamente, senza che il dente sia stato sollecitato dal contatto con le sostanze scatenanti. Se ciò avviene significa che la carie dentale ha raggiunto la dentina oppure la polpa. Solo quando la lesione provocata dalla carie forma una cavità, il paziente è in grado di auto-diagnosticarsi.
  3. Carie che coinvolge la polpa. Tale coinvolgimento può verificarsi in concomitanza con la perforazione della camera pulpare, ovvero quando la lesione fisica provocata dalla carie penetra nel dente, raggiungendo il nervo o quando essa viene infettata e aggravata da una colonizzazione di batteri nella polpa. Nella maggior parte dei casi questo dolore è ben percepibile, in particolare quando la lesione diventa particolarmente grave. Il dolore è intenso e persistente, specialmente la notte quando il paziente è disteso sul letto e maggiore è l'afflusso di sangue alla testa;
  4. Carie aggravata da infezione batterica che distrugge la polpa. Spesso questo stadio è il frutto di un deterioramento e di un'evoluzione dello stadio 3 e riguarda, in particolare, i denti da latte. Nell'adulto, invece, il passaggio allo stadio infettivo è più raro. I sintomi sono: gonfiore, arrossamento dei tessuti, dolore, febbre. Il dolore è generalizzato e viene scatenato solo dal contatto lieve con la lingua.

Un dente che raggiunge il 4° stadio, nella maggior parte dei casi, può essere ancora recuperato con la devitalizzazione, dopo un periodo in cui ci si aiuta con farmaci per far regredire dolore ed infezione.

Se il grado di usura e deterioramento del dente è eccessivo potrebbe rivelarsi difficile recuperare un dente a questo stadio: il rischio è la perdita del dente. La devitalizzazione endodotica del dente, in questo caso, si rivela infatti infruttuosa.

Il miglior antidoto alla carie è sempre quello di agire tempestivamente, prevenendo la carie e curando l'igiene del cavo orale e dei denti.

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